L’Assessore regionale al Turismo Franco Cuccureddu ha affidato ai suoi canali social alcune riflessioni in merito ai numeri del Capodanno appena trascorso.
In riferimento alla somma complessiva erogata dalla Regione, Cuccureddu spiega che «l’Assessorato regionale del turismo, a seguito di un bando ha cofinanziato con 2.250.000 di euro (in parte a valere su fondi statali del FUNT e sulla rimodulazione di fondi non spesi per i grandi eventi, quali Sant’Efisio, che sarebbero andati persi nell’avanzo), circa il 45% del costo complessivo degli eventi, tenuti fra il 23 dicembre ed il 1º gennaio».
Un bando che ha riguardato sia i capodanno “storici” (piani di sicurezza superiori a 10.000 spettatori) come quelli di Alghero, Cagliari, Castelsardo, Olbia e Sassari, sia gli eventi dell’ultimo dell’anno con un piano di sicurezza di almeno 3 mila spettatori: Bosa, Dorgali, Golfo Aranci, Iglesias, Nuoro, Oristano e Tortolì. Sono stati cofinanziati, inoltre, altri comuni che hanno organizzato serate in musica a ridosso del Capodanno; tra questi Assemini che ha visto esibirsi Tananai e Sandro Murru, oltre a Carbonia, Desulo, Sant’Antioco e Villamassargia.
L’Assessore esprime grande soddisfazione sulle presenze ai concerti: «In ogni centro sono stati approntati varchi con contapersone. Al di là della necessaria approssimazione, possiamo affermare che nei grandi centri hanno assistito agli spettacoli musicali e pirotecnici oltre 100.000 persone. Nei 12 comuni della seconda fascia, almeno altre 50.000».
«Se di media (fatta fra coloro che sono stati in albergo, B&B, ecc. per uno o più giorni, hanno consumato più pasti, hanno utilizzato mezzi di trasporto, ecc. e coloro che hanno fatto soltanto qualche consumazione al bar o acquistato una pizzetta) – prosegue l’Assessore – ciascuno avesse speso 100 euro, il giro di affari sarebbe di 15 milioni. Considerando che i 9/10 dell’Iva ed i 7/10 dell’Irpef vanno alla Regione, l’evento ha ripagato abbondantemente l’investimento finanziario regionale (che è appunto un investimento e non un contributo), ma che comunque serve a dare ossigeno alle imprese turistiche, artigianali e commerciali, che vanno in sofferenza nel periodo invernale».
Cuccureddu fa poi una riflessione sulla possibilità di scommettere su un turismo che vada oltre quello estivo: «Lo scopo del Capodanno in piazza non era (principalmente) quello di spostare flussi interni o dal “continente” (peraltro l’incremento dei passeggeri rispetto allo scorso anno del 15% ad Olbia e Alghero e del 6% a Cagliari è significativo), ma era soprattutto quello di far percepire che la Sardegna è viva ed attrattiva tutto l’anno e che si candida, autorevolmente, a diventare una destinazione (fra le principali in Italia) anche per le vacanze di fine d’anno, questo grazie alla quantità ed alla qualità degli eventi che riesce ad organizzare, alla eccellente gestione dell’ordine pubblico, al clima mite. Questa è la scommessa principale: pensare che in Sardegna non c’è un solo prodotto turistico (quello balneare) ma se ne possono costruire di altri. La campagna sui canali Rai e quella digital (oltre 500 siti e portali web coinvolti), con il bellissimo spot realizzato dal regista Mario Giua Marassi aveva questa finalità, far parlare della Sardegna d’inverno, dimostrare che si è capaci di organizzare delle iniziative di qualità sempre».
Infine un ringraziamento ai soggetti scesi in campo negli ultimi giorni di dicembre e nella notte che ha accolto il nuovo anno: «Mi complimento per la capacità organizzativa dimostrata e ringrazio di cuore i sindaci, gli assessori e tutti i rappresentanti dei comuni che hanno partecipato al bando regionale ed organizzato grandi eventi per il capodanno, credendo e cofinanziando un progetto ambizioso: quello del turismo possibile in Sardegna anche d’inverno. Ringrazio tutte le imprese sarde che hanno mostrato grande professionalità ed efficienza (service, safety e security, pulizia), migliaia di persone che hanno lavorato sodo a Capodanno e nelle giornate precedenti per garantire il successo e la sicurezza in tutte le piazze. Ringrazio, infine, le forze dell’ordine coinvolte e coordinate dalle Prefetture, i volontari della protezione civile, dei barracelli, delle pro loco, per il preziosissimo lavoro svolto con professionalità e ragionevolezza per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza degli spettatori».