È morto stamattina al Policlinico “Duilio Casula” di Monserrato, dove era ricoverato, il Generale Gianfranco Scalas, 73 anni, storico portavoce dell’Esercito Italiano in diverse missioni di pace nonché fondatore, nel 2004, del movimento politico Fortza Paris, all’interno del quale manteneva la carica di Presidente.
LE MISSIONI
Responsabile stampa durante l’operazione “Forza Paris” e la missione “Ibis 2” in Somalia, nel ’93 e nel ’94, impegnato in Bosnia nel ’96. Trasferito allo Stato Maggiore dell’Esercito, come capo ufficio-stampa affronta la missione “Alba” in Albania, rimane nove mesi in Kosovo nel 2000 e vi fa ritorno nel 2001, mentre tra il 2003 e il 2004 è impegnato nella missione “Antica Babilonia”, all’interno dei confini iracheni.
Proprio durante quest’ultima missione, Scalas ha vissuto quello che considerava il momento più drammatico della sua carriera militare: la strage di Nassiriya del 12 novembre 2003, nella quale persero la vita 19 italiani (tra i quali il maresciallo di sant’Antioco Silvio Olla) e 9 iracheni. Una missione che gli valse il riconoscimento della “Croce D’Argento” al merito dell’Esercito, ricevuta nell’aprile 2006 da parte del Ministero della Difesa.
Ma soprattutto una missione che segnò la vita, oltre che la carriera militare di Scalas. «Sono corso sul posto un quarto d’ora dopo l’attentato, potete ben immaginare la scena che mi si è presentata dinanzi agli occhi. Le persone che hanno perso la vita in quella tragedia, oltre che collaboratori, erano dei grandi amici», così un commosso Generale Scalas ricordò, in un’intervista del 2007, quei drammatici momenti.
IL RICORDO
Il Sindaco di Assemini, Mario Puddu, lo ricorda così con un post sui social: «Personalmente mi addolora anche perché Gianfranco mi è sempre stato vicino nei miei impegni politici (anche durante le ultime amministrative), sempre prodigo di consigli e suggerimenti, visto il suo amore per la sua Assemini e anche, e soprattutto, per la sua Sardegna. Condoglianze e un abbraccio alla famiglia. In Chelu siast, Gianfranco».