Domattina alle 10.30 l’Amministrazione comunale di Elmas scoprirà una targa in ricordo di Francesca Deidda, vittima di femminicidio per mano del marito reo-confesso.
«La targa verrà posta sotto un albero di magnolia appositamente piantumato nel giardino di Piazza dei Gelsi, davanti alla casa dove la povera Francesca ha trascorso la sua adolescenza e maturità con la sua famiglia sino al matrimonio e che ancora oggi è abitata dal fratello Andrea che presenzierà alla cerimonia con parenti, amici e quanti vorranno esserci con le Autorità cittadine. Io sarò al fianco di Andrea», scrive l’avvocato della famiglia Deidda Gianfranco Piscitelli.
Il Comune di Elmas ricorda che «la tragica scomparsa di Francesca Deidda ha profondamente segnato la nostra comunità, lasciandoci con un forte senso di responsabilità: non possiamo restare in silenzio di fronte alla violenza. Ogni gesto, ogni riflessione è un passo importante verso una società che protegga e rispetti tutte le donne. È con questo spirito che il Comune di Elmas aderisce all’iniziativa “Sa Mariga de s’Aggìuru”, un progetto che vede come simbolo un’anfora in terracotta, rappresentazione di solidarietà e aiuto per tutte le donne vittime di violenza. Questo simbolo itinerante, ospitato nelle diverse comunità, vuole essere un monito e un richiamo all’impegno di tutti contro la violenza sulle donne. Sa Mariga sarà ospitata e visibile alle cittadine e cittadini nella biblioteca comunale fino alla mattina del 30 gennaio».
Domani sera, alle 18.00, al Teatro Maria Carta, si terrà un incontro/dibattito dal titolo “Cosa possiamo fare”, organizzato in collaborazione con le associazioni locali (Cibiesse, Consulta delle Donne, Pro Loco, Circolo Acli e Luna e Sole Odv). Parteciperà il Professor Renato Troffa, docente presso l’University of Maryland Global Campus UMGC: sarà un momento per riflettere insieme «su come trasformare il dolore in azione concreta per prevenire e combattere la violenza di genere».
«”Sa Mariga de s’Aggìuru” – si legge nella nota del Comune di Elmas – ci ricorda che la solidarietà e il ricordo sono strumenti potenti per costruire un mondo più giusto e sicuro».