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Aeroporto di Alghero, sequestrati in pochi mesi 154 kg di alimenti

© foto d'archivio Guardia di Finanza

Nei primi mesi del 2025, nel corso di trentasei distinti interventi, nell’Aeroporto “Riviera del Corallo” di Alghero sono stati sequestrati circa 154 kg di alimenti di origine vegetale e animale . Queste operazioni sono state condotte, nell’ambito delle attività di contrasto ai traffici illeciti, dai Funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Sassari, in collaborazione con i Finanzieri della Compagnia di Alghero.

I prodotti sequestrati

I prodotti rinvenuti – tra cui carne, semi, frutta tropicale e verdura – risultavano spesso in cattivo stato di conservazione. Erano inoltre privi di etichettatura e documentazione attestante la loro origine e specie, nonché sprovvisti della necessaria certificazione fitosanitaria. Tali alimenti erano trasportati nei bagagli di passeggeri provenienti da diversi Paesi, tra cui Senegal, Nigeria, Bangladesh, Congo, Cina, Albania, Perù, Filippine e Repubblica della Guinea, giunti ad Alghero tramite hub intercontinentali della Penisola.

Il destino degli alimenti sequestrati nell’Aeroporto di Alghero

I vegetali sequestrati sono stati sottoposti a fermo amministrativo in conformità ai Regolamenti (UE) n. 2016/2031 e n. 2017/625, finalizzati a prevenire l’introduzione nell’Unione Europea di organismi nocivi e agenti patogeni potenzialmente dannosi per le specie autoctone. Attualmente, tali prodotti sono custoditi nei locali doganali dell’aeroporto di Alghero. Le analisi igienico-sanitarie verranno effettuate dal fitopatologo dell’Assessorato Agricoltura e Riforma Agropastorale della Regione Autonoma della Sardegna. La carne sequestrata, invece, è stata confiscata e sarà smaltita in conformità al Regolamento UE e al Decreto del Ministero della Salute del 2004.

«Il pericolo derivante dall’introduzione nel territorio nazionale di semi e vegetali, infatti, deriva dal fatto che questi prodotti potrebbero contenere organismi nocivi, da sottoporre a quarantena prima della immissione nel territorio dell’Unione Europea – fanno sapere dalla GdF –. I vegetali, inoltre, potrebbero essere utilizzati per la riproduzione nei terreni locali, con il rischio di contaminare le coltivazioni autoctone, con grave impatto economico, sociale e ambientale. Il divieto di introdurre prodotti di origine animale contenuti nei bagagli personali dei passeggeri privi di certificazione sanitaria al seguito, invece, è dovuto al fatto che esiste un forte rischio sanitario per l’introduzione di malattie infettive».