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Dal sangue donato al sangue versato, Vallermosa accoglie l’auto scorta del Giudice Falcone

Vallermosa accoglie la Quarto Savona Quindici, auto scorta del Giudice Falcone - © foto Isola online 24

«Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa,
chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola»
.
Giovanni Falcone

Oggi Vallermosa è stata teatro di una importante iniziativa che ha coinvolto le scuole locali e quelle di alcuni comuni limitrofi, promossa dall’Associazione Donatorinati della Polizia di Stato, con il patrocinio del Comune di Vallermosa, della Regione Sardegna, dell’Avis Regionale Sardegna e della Fondazione di Sardegna, in collaborazione con Quarto Savona Quindici.

L’incontro, intitolato “Dal sangue donato al sangue versato” prende il nome dall’omonimo progetto itinerante, un’iniziativa dell’Associazione Donatori Nati della Polizia di Stato che ha l’obiettivo di promuovere i temi dell’antimafia della solidarietà e della legalità. Il progetto vede impegnata in prima linea Tina Montinaro, vedova di Antonio Montinaro, caposcorta del giudice Giovanni Falcone e presidentessa dell’associazione Quarto Savona Quindici.

Numerose le autorità presenti in rappresentanza della Questura e della Prefettura, della Regione Sardegna, dell’Esercito, dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco. Tra gli ospiti anche la Presidente dell’Anci Sardegna, Daniela Falconi e molte fasce tricolore, tra queste Decimomannu, Uta e Villasor.

A fare gli onori di casa è il Sindaco di Vallermosa, Francesco Spiga «per noi è un onore e motivo di orgoglio ospitare la Quarto Savona Quindici, perché come Istituzioni abbiamo l’obbligo di portare avanti il messaggio della legalità. Dobbiamo trasferirlo alle nuove generazioni, perché sono loro il futuro del nostro Paese». Rivolge parole di ringraziamento alla Preside – dott.ssa Rombi – ai docenti e ai collaboratori, ai Sindaci presenti «siamo riusciti anche oggi a fare “unione”, a portare qui i ragazzi di Vallermosa, Villaspeciosa, Decimoputzu e Siliqua per un impegno importante». Ringrazia Tina Montinaro, che in tutti questi anni ha portato un messaggio chiaro in giro per l’Italia, «no alle mafie, no all’illegalità. A tutti gli uomini in divisa e a tutti i parenti delle vittime di mafia che hanno voluto testimoniare il ricordo dei propri cari caduti in servizio».

Interviene il Presidente Nazionale dell’associazione organizzatrice Donatori Nati, Claudio Saltari, che promuove la cultura del dono, che è richiede attenzione verso il prossimo, «perché un piccolo gesto può salvare una vita».

Nel mese di maggio del 2022 il Comune di Vallermosa ha voluto dedicare un Parco ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e la via adiacente a Emanuela Loi, agente di scorta del Giudice Paolo Borsellino, caduta nell’attentato di Via D’Amelio il 19 luglio 1992.

Quarto Savona Quindici

La mattina ha inizio con una breve quanto solenne cerimonia, carica di emozione, lo svelamento della teca che contiene i resti della Quarto Savona Quindici, la Fiat Croma che scortava il giudice Falcone il giorno dell’attentato a Capaci e sulla quale viaggiavano gli agenti Antonio Montinaro, Rocco Schifani e Rocco Dicillo. Giovani servitori dello Stato che credevano fortemente in ciò che facevano, consapevoli del rischio che correvano per proteggere “il loro magistrato”. Non uomini senza paura, ma con la forza di superarla, con grande senso del dovere. Celebre una frase di Antonio Montinaro: «La paura è qualcosa che tutti abbiamo. È la vigliaccheria che non si capisce. Io, come tutti gli uomini, ho paura ma non sono un vigliacco».

Tina Montinaro, presidentessa dell’associazione Quarto Savona Quindici - foto Isola online 24
Tina Montinaro, presidentessa dell’associazione Quarto Savona Quindici – © foto Isola online 24
L’impegno di Tina Montinaro

Dopo l’attentato a Capaci del 23 maggio 1992, nonostante tutto «perché quella bomba è entrata anche in casa mia e ne portiamo i segni addosso, ne portate i segni addosso» – dice Tina Montinaro – il suo impegno è stato instancabile. Da tanti anni, su e giù per il Paese, incontra le scuole per promuovere i valori della legalità, della solidarietà, per nutrire la consapevolezza necessaria a conservare la memoria storica di questo Paese. Un impegno in prima linea nella lotta alla mafia, perché la mafia occupa vuoti, riempie spazi lasciati dallo Stato. Dunque, l’impegno di ciascuno deve essere quello di occupare quello spazio, scegliendo da che parte stare. «La loro scelta – dice Tina Montinaro ricordando il marito e i suoi colleghi – ci riempie di orgoglio e ci fa camminare a testa alta, ed è questo il mio augurio per tutti voi: avere dignità e camminare a testa alta».

Si rivolge ai tanti ragazzi presenti, affidando loro un importante compito: «chiedete, anzi pretendetelo dai vostri genitori, fatevi raccontare chi era il Giudice Giovanni Falcone e cosa ha fatto per il nostro Paese. Se non lo sanno, allora dite documentiamoci! Perché noi non possiamo dimenticare Falcone e Borsellino e chi ha dato la vita per tutti noi e per la democrazia di questo Paese».

È potente il suo messaggio “Non ci avete fatto niente”, titolo del libro che oggi ha donato alle classi presenti. Cosa significa “Non ci avete fatto niente”, le chiede un bambino. Significa – risponde – che «ai mafiosi si risponde a muso duro, non ci avete fatto niente, noi siamo andati avanti e non hanno vinto loro, ha vinto la società civile, ha vinto la legalità». Noi, conclude «dobbiamo tramandare la memoria e voi dovete essere gli alfieri della legalità e della memoria».

Sono presenti anche Claudia e Marcello Loi, fratelli di Emanuela Loi. Nemmeno loro si sono lasciati conquistare da facili sentimenti di rabbia e di vendetta, ma anche loro hanno tradotto il dolore in impegno: quello della testimonianza, di una incessante richiesta di giustizia, perché venga restituita ai familiari delle vittime di mafia e a tutto il Paese quella verità che si attende da trentatré anni.