Nella serata di ieri il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato la Finanziaria 2025 per un totale di circa 10 miliardi di euro. La manovra è la prima dell’attuale Legislatura ed è «frutto di un lavoro condiviso e orientato agli obiettivi del Programma regionale di sviluppo 2024/2029».
La nota
«Nonostante i tagli imposti dalla legge finanziaria nazionale – si legge nella nota della Regione –, la Sardegna dimostra resilienza e capacità di programmazione, incrementando le risorse finanziarie in tutti i settori strategici e ponendo le basi per un nuovo ciclo di crescita e sviluppo».
«Nel corso del dibattito consiliare, che si è svolto con toni costruttivi e con un ampio confronto tra le diverse forze politiche – fanno sapere dal Palazzo di via Roma –, sono emerse le principali sfide che il bilancio regionale deve affrontare, a partire dalla rigidità strutturale dovuta agli accantonamenti imposti dallo Stato e ai vincoli del patto di stabilità».
Le parole della Presidente Todde e del Vicepresidente Meloni
«Una legge finanziaria politica e non tecnica», è il primo commento della Presidente Alessandra Todde. «È una manovra che affronta le sfide coraggiosamente, con trasparenza e competenza, per costruire le basi di una ripresa solida», ha dichiarato l’Assessore del Bilancio e Vicepresidente della Giunta, Giuseppe Meloni.
I due hanno sottolineato la genesi complessa della Legge di Stabilità, che ha dovuto fare i conti con «vincoli stringenti: oltre 340 milioni di euro in accantonamenti imposti dallo Stato e 28 milioni per il rispetto delle regole europee sul contenimento della spesa».
«Nonostante i margini ridotti – commenta Meloni –, siamo riusciti a mantenere un’impostazione che garantisce la sostenibilità dei servizi essenziali, a partire dalla sanità, che assorbe oltre la metà delle risorse complessive. Abbiamo inoltre previsto misure importanti a sostegno degli enti locali, per rafforzarne la capacità amministrativa, intervenire su infrastrutture, servizi e digitalizzazione».
«Fin dal nostro insediamento, come Giunta, abbiamo lavorato per colmare i ritardi ereditati dalla precedente amministrazione. Solo nell’ultimo anno abbiamo dovuto approvare due variazioni di bilancio per garantire la continuità dei servizi essenziali ai cittadini. Abbiamo sbloccato oltre 800 milioni di euro – risorse ferme da troppo tempo – restituendole ai Comuni, alla sanità e ai territori. E abbiamo siglato l’accordo sui 3,7 miliardi dei Fondi di coesione e sviluppo», specifica Todde.
I punti della manovra
La Finanziaria 2025 punta dunque su alcune priorità chiave per la Sardegna: i fondi per la sanità e gli enti locali. Sono inoltre previsti interventi per il sostegno sociale, come sottolineato dalla Presidente Todde che ha fatto riferimento al rafforzamento del Fondo per la non autosufficienza e del Reddito di inclusione per poi menzionare altri temi caldi per l’Isola, uno su tutti quello della Continuità territoriale per la quale sono stati stanziati 20 milioni.
La Governatrice ha inoltre dichiarato che non sono stati trascurati cultura, turismo e scuola, «che completano una visione organica di sviluppo e rinnovamento» e ha annunciato lo stanziamento di 80 milioni per strade, edifici pubblici e rigenerazione urbana.
«Un cambio di passo netto, non più risorse distribuite senza visione, ma investimenti orientati verso obiettivi chiari, misurabili, con ricadute concrete per tutta l’Isola. Ogni euro speso dovrà fare la differenza. Non sprechi ma scelte», ha commentato la Presidente Todde.
Il lavoro di squadra
La Presidente, insieme al suo vice, ha ringraziato tutte le parti in causa, dagli uffici dell’Assessorato al Bilancio e della Programmazione a tutti i consiglieri, passando per la Giunta, sottolineando che «il lavoro corale dimostra quanto la politica, se guidata dal senso di responsabilità, possa offrire risposte concrete ai cittadini sardi».
Le prospettive
«Questa finanziaria è solo il primo passo», conclude Todde, «ora possiamo guardare avanti, concentrandoci sulle sfide dei prossimi mesi: cambio di passo sulla sanità, nuova Continuità territoriale, Einstein Telescope e vertenza con lo Stato, per recuperare i 1,7 miliardi di euro sottratti ai sardi tra il 2010 e il 2024».