Diciassette traccas, 70 gruppi di devoti a piedi per un totale di 2.800 persone in abito tradizionale, 32 gruppi di cavalieri con oltre 200 cavalli, 56 miliziani suddivisi in quattro plotoni, 4 binomi dell’esercito in uniforme storica, e 80 suonatori di launeddas organizzati in cinque gruppi.
Sono questi i numeri della solenne processione del 1° maggio, fulcro della 369ª edizione della Festa di Sant’Efisio. Migliaia di fedeli accompagneranno con devozione il passaggio del Santo, seguendo il cocchio dorato lungo le tappe del pellegrinaggio. Oltre alla processione, il programma prevede una serie di eventi collaterali che si protrarranno fino al 4 maggio, giorno del rientro di Efisio nella chiesa di Stampace, entro la mezzanotte, per lo scioglimento del voto.
La conferenza stampa di presentazione della 369ª Festa di Sant’Efisio
Durante la conferenza stampa tenutasi questa mattina a Palazzo Bacaredda, il Sindaco Massimo Zedda ha sottolineato l’intenso lavoro dell’amministrazione comunale: «Dall’allestimento delle tribune all’organizzazione dei gruppi e degli appuntamenti collaterali alla processione, tutto il Comune è al lavoro da mesi per la riuscita della Festa. Ha un profondissimo valore religioso, ma è anche l’occasione per mostrare e far conoscere la devozione, le tradizioni, i colori, la varietà degli abiti, le musiche della Sardegna alle tante persone e ai tanti turisti che potranno assistere per la loro prima volta a un momento importantissimo per Cagliari e tutta l’Isola».
Una celebrazione popolare, solenne e composta, che ogni anno vede rappresentate quasi tutte le subregioni dell’isola: dall’alto Oristanese all’Anglona, dalla Barbagia di Belvì a quelle di Nuoro, Ollolai e Seulo, e poi Barigadu, Campidano (di Cagliari e di Oristano), Gallura, Goceano, Guilcier, Iglesiente, Logudoro, Mandrolisai, Marghine, Marmilla, Monteacuto, Nurra/Turritano, Ogliastra, Parteolla, Romangia, Sarcidano, Sarrabus, Sinis, Sulcis e Trexenta.
Alla conferenza erano presenti anche Carla Medau, capo di gabinetto dell’assessorato regionale al Turismo, i Sindaci di Capoterra, Villa San Pietro e Pula, il Presidente dell’Arciconfraternita di Sant’Efisio Andrea Loi, il Presidente dell’Isre Stefano Lavra, Monsignor Ferdinando Caschili, vicario generale della Diocesi («Questa di Sant’Efisio è una festa di strada, di cammino», ha sottolineato, «ed è proprio questo il senso che Papa Francesco ha voluto dare al Giubileo 2025 con Pellegrini di speranza»), l’Alter Nos Marzia Cilloccu e il Direttore artistico Ottavio Nieddu.
L’Assessora alla Cultura, Spettacolo e Turismo, Maria Francesca Chiappe, ha aggiunto: «Il nostro ringraziamento va agli uffici del Comune e all’organizzatore Ottavio Nieddu: questo è un lavoro corale, che richiede attenzione e impegno. Ma è tutto pronto e il primo maggio accoglieremo il Santo».
Gli eventi collaterali in programma a fine aprile
Per quanto riguarda le iniziative che scandiscono l’attesa per la Festa e i giorni successivi, prima del rientro del Santo in in città, sono diversi gli eventi di alto valore culturale e musicale. Cagliari diventa così scenario che contribuisce a divulgare alcune tra le più importanti espressioni etnografiche, etnomusicali e coreutiche del patrimonio immateriale isolano di tradizione orale.
Sabato 26 aprile, al Museo Etnografico Sardo in piazza Arsenale, si inaugureranno due mostre: una selezione di strumenti musicali della Collezione Don Giovanni Dore e una dedicata alla gioielleria sacra e devozionale sarda, con pezzi della prestigiosa Collezione Regionale Luigi Cocco, organizzata dall’Isre (Istituto Superiore Etnografico della Sardegna). Alle 17, il professor Marco Lutzu, docente di etnomusicologia all’Università di Cagliari, terrà una lezione sui generi di musica tradizionale sarda che caratterizzano la Festa.
Il 30 aprile, alle 21 in piazza del Carmine, saliranno sul palco i Sa Ratapignata, storico gruppo cagliaritano fondato nel 1998 e tornato recentemente a esibirsi con il loro inconfondibile mix di stili, ritmi e sonorità e i caratteristici testi in lingua sarda.
La Festa dal 1° al 4 maggio
Nel pomeriggio del 1° maggio, sempre in piazza del Carmine, dalle ore 18 si terrà la tradizionale “Festa della Tradizione”, con 24 gruppi folkloristici, la partecipazione del maestro di launeddas Luigi Lai e altri artisti del panorama musicale tradizionale. In apertura, la consegna della targa “Toson d’oro di Sant’Efisio” al professor Marco Lutzu.
Dal 2 al 4 maggio, gli eventi si sposteranno al Palazzo Civico in via Roma. Il 2 maggio, alle 20, serata dedicata al canto popolare sardo, con particolare attenzione al repertorio femminile. Il 3 maggio, sempre alle 20, protagonista il canto a quattro, un viaggio con “tenore” e “cuncordu”, che rappresentano una delle principali forme di tradizione orale della Sardegna. Il 4 maggio, alle 18, in attesa del ritorno del Santo, spazio a “La coralità sarda per Sant’Efisio”, un concerto che vedrà esibirsi otto cori con canti sacri e profani. Al termine, le formazioni si distribuiranno lungo il percorso per salutare il passaggio del cocchio con goccius e canti tradizionali religiosi.
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