Utilizziamo cookie esclusivamente per finalità tecniche che garantiscono il corretto funzionamento del sito. La tua privacy è importante per noi, non memorizziamo nessun tuo dato di navigazione.

Sa Sartiglia di Oristano raccontata da Monsignor Antonino Zedda

Su Componidori, Salvatore Aru, il Presidente del Gremio dei Falegnami, Antonello Fenu, e Monsignor Tonino Zedda, rappresentante dell'Arcivescovo - © foto Isola online 24

A quattro giorni dalla conclusione de Sa Sartiglia 2025, questi sono giorni di classifiche, bilanci, numeri.

Isola online 24 ha intervistato Monsignor Tonino Zedda, rappresentante dell’Arcivescovo nel Gremio dei Falegnami, Parroco di San Giuseppe Lavoratore a Oristano e vicedirettore del settimanale diocesano L’Arborense.

Ecco il suo racconto, con alcuni particolari riferimenti all’aspetto religioso della giostra equestre.

«Ci tengo a sottolineare che sa Sartiglia, pur svolgendosi nei giorni del Carnevale, non è un vero Carnevale. Certo, sia gli oristanesi che i turisti si divertono, trascorrono giornate spensierate e condividono momenti di gioia, ma non è un Carnevale. Piuttosto, sa Sartiglia è un rito propiziatorio, una preghiera affinché, per intercessione dei Santi Giovanni Battista e Giuseppe, vi sia fecondità non solo per la terra, con raccolti abbondanti e benessere, ma anche pace sociale, armonia e amore nelle famiglie.

C’è un ardimento, una gara piena di onore, di regole cavalleresche affinché sulla città e su tutte le persone possano scendere la grazia e la benedizione di Dio. Oltre a questo, sa Sartiglia è anche una competizione, un gioco di abilità che si fa con i cavalli, in cui assume grande importanza il rapporto che si instaura tra i cavalieri e i loro destrieri. Cavalcare nelle diverse andature – passo, trotto, galoppo – crea una fusione, un’empatia tra animale e cavaliere.

All’interno di questo rapporto si sviluppa un gioco, una gara che si articola in due momenti: quello de sa Sartiglia e quello delle Pariglie. Durante sa Sartiglia, tutti i momenti in cui viene presa la stella rappresentano un segno di fecondità e, dunque, di benedizione dal cielo. Tante più stelle vengono raccolte, tanto più abbondante e felice sarà la pace per la città e per i suoi abitanti.

Questa discesa è preceduta da tanti riti, uno su tutti la vestizione de su Componidori. Si tratta di un momento solenne che la domenica accomuna i “confratelli” del Gremio dei Contadini e il martedì chiama a raccolta i membri del Gremio dei Falegnami.

Per quanto riguarda i riferimenti religiosi, solitamente sa Sartiglia prende avvio nel segreto del cuore dei presidenti dei Gremi prima di Natale, nel momento in cui questi avvicinano i prescelti chiedendo di fare i capocorsa. Il momento più importante è però il 2 febbraio, giorno della Candelora, quando is Componidoris ricevono l’investitura ufficiale con la consegna del cero benedetto.

Nei giorni della Sartiglia, su Componidori viene rivestito tradizionalmente da vergini, che esaltano la sua e la loro purezza. Si chiamano massaiedas, sono ragazze ancora giovani, agli ordini di una massaia manna, una casalinga grande, di solito la madre, la moglie o la sorella de su Componidori. È lei che organizza il momento della vestizione insieme alla priorissa, che di solito è la moglie del presidente del Gremio.

La vestizione è un momento molto suggestivo. L’abito de su Componidori è particolare perché racchiude elementi sia maschili che femminili: un velo da sposa ricopre il capo del prescelto, una maschera dai tratti femminili cela il viso, mentre il costume è quello di un cavallerizzo maschile. A completare l’insieme, il cilindro nero, tipico della nobiltà dell’Ottocento.

I fiocchi colorati, rossi per la domenica e rosa e celesti per il martedì, completano la figura “androgina” de su Componidori, che unisce elementi maschili e femminili affinché il rito di propiziazione sia completo. Formule, squilli di tromba, tamburi, insieme a suoni, musiche, sapori e profumi, creano la cornice di questo momento identitario.

Completata la vestizione, si raggiunge via Duomo, dove all’ombra della Cattedrale di Oristano, con i riti iniziali su Componidori dà inizio alla Corsa alla Stella, al termine della quale si svolgono le spettacolari Pariglie».